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Fontana, Lucio.

Pittore, scultore e incisore italo-argentino. Venuto in Italia (1927), frequentò l'accademia di Brera, avendo come maestro Adolfo Wildt. Allestì la prima personale nel 1930. Nel 1934 nacquero le prime sculture astratte in metallo e calcestruzzo e si verificò la sua adesione al gruppo "Abstraction-Création", con Fausto Melotti, Atanasio Soldati e Luigi Veronesi. Nel 1936 venne invitato a Parigi dalle Manifatture di Sèvres, per la esecuzione di una serie di ceramiche a gran fuoco. Allo scoppio della seconda guerra mondiale tornò in Argentina; nel 1946 fondò l'Accademia di Altamira, una scuola d'arte privata a Buenos Aires, e in collaborazione con dieci suoi allievi pubblicò il Manifesto bianco. Nel 1947 tornò in Italia e l'anno seguente pubblicò il Primo Manifesto Spaziale, con Antonio Tullier, Giorgio Kaisserlian e Beniamino Joppolo. A questo seguì un Secondo Manifesto Spaziale, redatto da Joppolo. Nel '49 F. presentò a Milano un Ambiente spaziale con forme spaziali e illuminazione a luce nera, eseguendo contemporaneamente le prime tele perforate. Nel 1950 venne pubblicato il Terzo Manifesto Spaziale, redatto da F., Milena Milani, Joppolo, Roberto Crippa e Carlo Cardazzo. Nel 1951 pubblicò un Manifesto Tecnico ed il Quarto Manifesto degli Spazialisti. Nel '58 nascono le prime "attese", o tele con tagli, presentate a Parigi. Nel 1966 a Venezia, alla Biennale, presenta una sala personale che intitola Ambiente Spaziale. Tra le altre opere: Ritratto, Concetto spaziale, Ovale, Attes, Senzatitolo, Formella, Oh che giorno meraviglioso (Rosario 1899 - Varese 1968).